
La prima fase, di preparazione, della durata di 4 giorni, è dedicata alla progressiva eliminazione (o drastica riduzione) di cibi e bevande potenzialmente allergenici o negativi per la salute intestinale (
quali caffé o alcool, prodotti derivati dal grano, carne, uova, latticini e tutto il cibo industriale). Per molti di noi, questa fase può essere difficile, se la nostra dieta è costituita principalmente dagli alimenti che vogliamo eliminare. È tuttavia una fase in cui possiamo sperimentare ricette nuove, con cereali a cui non siamo normalmente abituati, come la quinoa, il miglio, l'orzo, il riso basmati, il riso integrale, insieme alle verdure stagionali, e ai legumi e semi come fonte proteica.
La seconda fase, anch'essa della durata di 4 giorni, è quella del detox vero proprio. In questa fase, proveremo a rendere la dieta quanto più semplice possibile, per dare un pò di respiro al sistema digerente e favorire una depurazione un pò più profonda. L' alimento base di questa fase è il Kitchari, una zuppa di riso basmati e fagioli mung, che è l'unico cibo tradizionalmente consumato durante un detox Ayurvedico (viene infatti chiamata monodieta). Tuttavia, nel nostro caso, avremo la possibilità di sperimentare con altri piatti, in aggiunta al Kitchari, ma la dieta comunque sarà costituita da cibi facilmente digeribili.
La terza fase di un detox Ayurvedico è quella in cui si emerge dal detox, piano piano, riprendendo a mangiare come nella fase preparatoria, e poi andando a reintrodurre gli alimenti eliminati, possibilmente uno alla volta, per vedere che effetto hanno sul nostro sistema. Questa fase dura un minimo di 2 giorni e poi sta a voi decidere come continuare e quanto velocemente reintrodurre i cibi potenzialmente allergenici.
Ricordiamoci che il detox non riguarda solo la dieta, ma include anche una serie di abitudini giornaliere derivate dallo stile di vita Ayurvedico, nonché tanto riposo e soprattutto un detox dagli stimoli esterni.